Vale la pena di visitare il Nord del Perù?

 

La zona nord del Perù è un’area di sconvolgente bellezza, selvaggia e densa di storia. Sicuramente vale la pena di visitare il nord del Perù, tuttavia la consideriamo una destinazione per viaggiatori abbastanza intraprendenti, che possibilmente abbiano già visitato la parte sud, indubbiamente più classica; si tratta in altre parole di un approfondimento sul tema, consigliato in particolare per gli appassionati di culture preincaiche e di siti archeologici di recente scoperta.

Per muoversi lungo la costa del pacifico è molto agevole percorrere la Panamericana, un sistema integrato di strade che portano dall’Alaska al sud del Cile e che attraversano anche il Perù da nord a sud.

La prima località dell’area che vi consigliamo di non lasciarvi sfuggire arrivando da sud è il sito archeologico di Chan Chan, formato dai resti della più grande e labirintica città precolombiana del sud America che si estende per 20km quadrati; la città fu eretta dai Chimor, successori dei Mochica, che la costruirono unendo 10 cittadelle murate composte da luoghi di culto, d’inumazione, da bacini idrici e strutture abitative di diverso tipo.

Risalendo la costa s’incontra un sito archeologico di recente scoperta, molto discusso tanto dagli addetti ai lavori quanto dagli aficionados di misteri legati alle piramidi: si tratta per l’appunto della piramide della Señora de Cao, una costruzione in adobe decorata con murales colorati e all’interno della quale sono stati scoperti i resti di una mummia perfettamente conservata appartenuti a una giovane sacerdotessa d’etnia moche.

Tra le mete per le quali vale la pena vistare il nord del Perù annoveriamo indubbiamente il complesso tombale di Sipan e Sican, scoperto nel 1987 dall’archeologo Walter Alva il quale si trovò dinnanzi a un tesoro d’incommensurabile valore, una scoperta paragonabile solo a quella che circa 60 anni prima aveva visto protagonista l’inglese Howard Carter e i resti del corredo funebre di Tutankamon. Il Signore di Sipan era ricoperto con ornamenti d’oro e argento, decorati con turchesi e spondylus (molluschi) di pregevole fattura che si possono ammirare presso il Museo del Sito. Oltre al tesoro sono stati rinvenuti nella tomba dell’alto dignitario anche le ossa di uomini, donne e bambini che furono sacrificati con lui affinchè lo accompagnassero nel suo viaggio verso l’Aldilà. Il complesso tombale si presenta circondato dalla magnifica cornice della Cordillera Blanca di Huaraz.

Cambiando un po’ tema, per chi vuole visitare il Nord del Perù godendosi le spiagge, potrete indirizzarvi a Mancora, cittadina situata vicina al confine equadoregno, dove molti giovani brasiliani, colombiani e argentini si radunano per fare windsurf grazie alla costanza dei venti e alla mite temperatura dell’Oceano, considerata la vicinanza con l’equatore.

Per chi volesse infine avventurarsi nel cuore dell’Amazzonia la tappa seguente è Iquitos, considerata la più grande città del mondo non raggiungibile via terra: è necessario infatti compiere un tragitto che comprende 4 giorni di barca, dopo una lunga traversata delle Ande. Se non vi sentite così avventurosi potrete più agevolmente raggiungere la città con un volo di 2 ore da Lima. Inquitos è circondata completamente dal Rio Nanay e dal Rio Itaya (entrambi affluenti del Rio delle Amazzoni) ed è la più grande città dell’Amazzonia peruviana. Una delle ragioni per cui i turisti affollano questa città situata nella foresta profonda è per la recente riscoperta delle sue tradizioni sciamaniche che hanno attirato molti viaggiatori desiderosi di sperimentare l’esperienza dell’Ayahuasca, una bevanda composta da un insieme di piante amazzoniche fatte bollire assieme, utilizzata anticamente nei rituali religiosi come medicina; oggi viene utilizzata dagli sciamani per stimolare la percezione, il viaggio introspettivo e la purificazione terapeutica della mente.