Vale la pena vedere gli Uros?

 

Gli Uros sono una popolazione preincaica che venne costretta a spostarsi presso il lago Titicaca a causa dell’arrivo di nuovi e bellicosi vicini di casa, ovvero gl’Inca.

Ond’evitare ulteriori problemi di questo tipo decisero di costruire le loro casette nel mezzo del lago, così da evitare i nuovi vicini turbolenti. Lavorando di buona lena gli antichi Uros raccolsero le canne totora che crescevano sulle sponde del Titicaca, le intrecciarono e le ancorarono al fondo del lago, creando così dei più facilmente difendibili isolotti fluttuanti; queste dinamiche piattaforme non erano propriamente stabili in quanto salivano e scendevano seguendo il livello del lago ma avevano comunque il pregio di poter essere usate come chiatte, ovvero era possibile levare l’ancora e spostarle un po’ più in là all’interno del lago.

Insomma non esattamente un capolavoro d’ingegneria ma sicuramente una soluzione originale per difendersi dagli attacchi.

Sempre che gli assedianti non usassero delle barche.

Allora le case galleggianti non servivano a molto, se non a essere mangiate in quanto le canne di totora con cui sono costruite sono anche commestibili, un po’ come le casette di marzapane.

Ma infondo gli Uros erano una popolazione pacifica che non cercava problemi coi confinanti con i quali, al contrario, intrattenevano rapporti commerciali e coi i quali spesso si univano in matrimonio.

A furia di contrarre matrimoni con le popolazioni vicine l’etnia Uros ha perduto le sue caratteristiche distintive, finche’, negli anni ’70 è venuta a mancare l’ultima rappresentate di questo antico popolo.

Quindi, vale la pena vedere gli Uros in Perù?

Se non si ha una macchina del tempo la domanda è kafkiana, tuttavia è possibile andare a conoscere le persone che oggi abitano le islas flotantes degli Uros, una popolazione di lingua ayamara che un tempo viveva sulle sponde del Titicaca.

Si può partire da Puno con un battello veloce e in un paio d’ore si raggiungono queste curiose strutture galleggianti. Avvisiamo tuttavia che il costo della gita è piuttosto alto per gli standard peruviani.

Appena sbarcati verrete accolti dalla popolazione locale e guardando i loro vestiti sgargianti e i pom pom colorati penserete che neanche Renato Zero ai tempi di Non E’ la Rai aveva mai osato tanto: una travolgente frenesia di colori fluorescenti dagli accostamenti improbabili vi riempirà gli occhi facendovi dimenticare che effettivamente non c’è praticamente altro da vedere. Purtroppo risulta evidente anche all’occhio più distratto che si tratta di una recita ad uso e consumo dei turisti.

Avrete comunque l’occasione di essere accompagnati all’interno delle capanne di totora (non mangiatele per favore!), potrete assistere a un’interessante lezione del capo villaggio che vi racconterà come vengono costruite case e isole con le canne e come vengono ancorate; la lezione naturalmente comporta una mancia. In seguito potrete visitare il loro tipico mercatino dove vi sarà caldamente consigliato di comprare dei souvenir.

L’ambiente potrà sembrarvi un po’ spartano è vero ma ricordatevi che primitivi magari si, ma cafoni mai! Per cui, se avete bisogno di andare in bagno, non pensate di comportarvi da turisti maleducati e fare i vostri comodi nella natura o nel lago: prendete invece la barca che gentilmente vi viene messa a disposizione e recatevi a espletare i vostri bisogni presso la vicina “Isla Wc”. Allo stesso modo, sempre grazie a piccole imbarcazioni, potrete recarvi all’isola Ristorante. In entrambi i casi non dimenticate la mancia al capitano.

All’isola ristorante potrete gustare dell’ottima trota a un prezzo esorbitante. In poche parole in mezza giornata di escursione spenderete quasi quanto un’intera settimana in Perù.

Si diceva quindi: vale la pena vedere gli Uros?

Ai posteri l’ardua sentenza.