Da 2500 anni nella cultura quechua viene impiegata una bevanda a base di Ayahuasca, letteralmente “liana dello spirito” o elevazione dello spirito…
Ciò al fine di entrare in uno stato di trance, in contatto con una più vasta realtà spirituale e fare un’esperienza diretta con il mondo soprannaturale.
L’assunzione dello Ayahuasca prevede un rigoroso cerimoniale, la fase iniziale vede un sacerdote generare delle suggestioni musicali e sonore, una seconda prevede delle suggestioni olfattive, poi si procede all’assunzione della bevanda, l’ultima prevede il buio totale e l’accompagnamento con i canti sacri dell’ikaros.
La cerimonia dura tra le 3 e le 6 ore… Gli effetti?
Sono diversi in funzione di ognuno.. il denominatore comune è l’apertura delle porte della percezione in modo da avere una espansione della coscienza e della consapevolezza del se…
Spesso tutto ciò si abbina a delle visioni che hanno valori emotivi o simbolici per la persone che le ha.
Talvolta la trance porta ad avere intuizioni o acquisizione di consapevolezza delle proprie capacità.
Un punto fermo, non è una droga, ha un valoreleggermente psicotropo, ma non è una droga.
Fare o non fare l’esperienza?
Beh innanzi tutto non farla da soli, ma rigorosamente assistiti dallo sciamano- ayahuasquero, non farla se si soffre di cardiopatie o ipertensione…
Ma soprattutto sarà lei a scegliere te…