Vediamo, prendiamo del mais, mastichiamolo e sputiamolo in un contenitore di terracotta, aggiungiamoci dell’acqua e la sciamolo fermentare a temperatura non controllata per un mese, filtriamo il contenuto, imbottigliamolo e otteniamo la chicha. Gradazione alcolica tra1 e tre gradi…
Detto così fa un po’ impressione e di certo non è invitante… ma questa tradizione arriva da molto lontano, nella cultura quechua aveva un ruolo cerimoniale, non sapendo distillare altri alcolici. Ma questa tradizione è rimasta e la bevanda ha assunto un ruolo essenziale in tutti i momenti comunitari e sociali di molte valli peruviane in cui è ancora viva la cultura inka…
Le chicherie, luoghi in cui è possibile berla diventano quindi momenti di aggregazione e luoghi dove discutere di tutto, dai problemi della collettività alla politica.
Provarla? Rischio batterico? Oh suvvia… altrimenti rimaniamo a casa no?
Ps: lo sapevi che non esiste solo la classica chicha gialla fatta col mais, ma anche di altri tipi, con mais nero, con arachidi, con quinoa con manioca