Se vi trovate nei dintorni di Cuzco non lasciatevi sfuggire l’occasione di visitare Il sito archeologico di Sacsaywaman, un maestoso sito archeologico facilmente raggiungibile: potrete infatti andarci sia con un autobus diretto a Pisac sia prendere un taxi che per 40 dollari vi porterà a vedere anche i vicini siti di Q’enquo, Pukapukara e Tambomachay.

Basandoci sui rilevamenti possiamo dire che il sito archeologico di Sacsayhuamán venne edificato durante il regno di Pachacútec, proseguito durante quello di Túpac Yupanqui e infine concluso sotto la reggenza di Huayna Cápac. Il poeta spagnolo Garcilaso de la Vega ci racconta che durante i 70 anni necessari per la realizzazione di quest’opera si alternarono nella gestione dei lavori quattro diversi architetti e circa 20.000 lavoratori.

Anche se oggi il sito archeologico di Sacsayhuaman sembra molto vasto quello che si presenta agli occhi dei visitatori è solo il 20% di quella che era la città originale: durante gli anni dell’invasione spagnola infatti i conquistadores utilizzarono le pietre di pregevole fattura del sito per costruire le loro case a Cuzco.

Nel 1536 Sacsayhuaman fu teatro di una delle più cruenti battaglie combattute tra gl’Inca, guidati dal ribelle Manco e l’esercito spagnolo sotto la guida di Juan Pizarro, fratello del più famoso Francisco: lo scontro si concluse in favore di questi ultimi che conquistarono la città nonostante fosse stata convertita in roccaforte dell’esercito ribelle. Manco riuscì a rifugiarsi nella vicina città di Ollantaytambo ma la maggior parte dei suoi uomini vennero decimati e i loro cadaveri lasciati a decomporsi lungo le strade così da diventare banchetto per gli uccelli necrofagi, in particolare per i condor andini.

Il sito archeologico di Sacsayhuaman è comporto da tre aree distinte: la maggiore composta da imponenti strutture zigzaganti su tre livelli, una collina prospicente chiamata Rodadero con i suoi caratteristici muri di contenimento ed infine una grande piazza d’armi dove ogni anno a Giugno si svolge il suggestivo spettacolo per turisti dell’Inti Raymi.

Le strutture principali sono composte da giganteschi lastroni in pietra che arrivano a pesare fino a 300 kg: il nono inca, Pachacutec, fece costruire la città di Cuzco in modo che ricordasse il corpo di un immenso puma di cui Sacsayhuaman costituiva la testa e questi muraglioni a lastroni i denti.

Sulla collina di Rodadero invece è possibile ammirare una serie di torri, panche finemente scolpite nella pietra che vengono chiamate “il trono dell’inca”, magazzini per l’esercito, bastioni e cisterne, tutte infrastrutture distrutte dopo l’invasione dei conquistadores.

Per raggiungere invece la Plaza de Armas a piedi è necessaria una camminata di circa 45 minuti fino a raggiungere un’altitudine notevole che offre un meraviglioso panorama, soprattutto all’alba.
In quanto allo scopo di questo sito gli archeologi sono discordi: pare infatti che il fatto che questo sia il luogo della celebre battaglia con Juan Pizzarro e che gli spagnoli chiamassero il sito “La Fortezza”, non siano prove sufficienti del fatto che lo scopo di questo sito fosse effettivamente militare: la maggioranza degli studiosi al contrario crede che lo scopo principale fosse cerimoniale e che il termine Sacsayhuaman significhi “Casa del Dio Sole”, così come le città dedicate al Dio di Coricancha e Poquencancha.