Sito archeologico di Moray
L’antropologo statunitense Jared Diamond sostiene che “I destini dei popoli sono stati così diversi a causa delle differenze ambientali, non biologiche tra i popoli medesimi.”
Tralasciando il discorso sull’influenza delle diversità biologiche, è sicuramente interessante capire l’importanza dell’ambiente e delle risorse naturali nella crescita delle civiltà del passato; altrettanto utile è indagare come le società antiche, come quella degli Inca, s’impegnassero nello studio del loro territorio per poter compiere delle scelte oculate, soprattutto in campo agricolo, così da migliorare il loro stile di vite e nutrire al meglio una popolazione che costituiva il più vasto impero precolombiano del continente.
E’ in questo contesto che s’iscrive l’incredibile sito archeologico di Moray, situato a metà strada tra Urubamba e Cuzco: per chi decidesse di fare una piccola deviazione rispetto agli itinerari turistici più battuti, questo piccolo capolavoro dell’ingenio Inca merita sicuramente una visita.
Per raggiungere il sito è sufficiente prendere un qualsiasi mezzo pubblico in viaggio da o per Cuzco via Chinchero e chiedere al conducente di farvi scendere al bivio per Maras/Moray: qui troverete ad aspettarvi dei taxi che vi porteranno direttamente a destinazione. Se però preferite camminare (o correre, in perfetto stile Inca) il villaggi di Maras dista solo 4 km, da qui potrete prendere il cammino verso Moray per altri 9 km.
Il sito archeologico di Moray è costituito da terrazzamenti concentrici scavati in un’enorme cavità naturale: ciascuna di queste piattaforme possiede un microclima differente rispetto alle altre, caratteristica che permette di far crescere le stesse colture a temperature e gradi di umidità differenti: ogni livello è caratterizzato inoltre da una diversa esposizione al vento e al sole e da un apporto irriguo differente. Questo capolavoro d’ingegneria incaica viene considerato da molti archeologi un vero e proprio laboratorio per studiare le migliori condizioni ambientali per la produzione alimentare.
I terrazzamenti sono stati utilizzati abbondantemente per tutto il periodo dell’impero Inca soprattutto per la produzione di diversi tipi di mais e patate dolci, alimenti cardine della dieta incaica.
Purtroppo il sito archeologico di Moray ha subito diversi danneggiamento nel corso degli ultimi decenni: durante la stagione delle piogge del 2009 tutta la regione di Cuzco è stata colpita da un livello di precipitazioni al di là della media che ha causato diversi danni permanenti alle rovine di Moray: i terrazzamenti, costruiti in pietra e terra compattata, sono stati danneggianti i maniera estensiva erodendo il terrapieno che sorregge la struttura. Il versante orientale del cerchio principale è crollato nel Febbraio del 2010, il che ha messo in discussione per un periodo l’accessibilità del sito ai visitatori: nel frattempo è stata costruita una struttura portante in legno, in attesa dei fondi necessari per iniziare i lavori di restauro.
Tuttavia le avversità climatiche come non riuscirono a fermare gli antichi inca non fermano neanche i loro discendenti che ancora oggi, durante in mese di Ottobre, convergono a centinaia delle comunità limitrofe in questo luogo per festeggiare il “Moray Raymi” danzando e cantando per chiedere un buon raccolto e un felice coronamento di tutti gli sforzi fatti dai contadini durante l’estate. Il sito archeologico di Moray mantiene vivo ancora oggi tutto lo spirito tradizionale di un popolo dalle sorprendenti doti creative.