Il Mito di Pachacutec

 

Chi ha in programma di fare un viaggio in Perù sicuramente dedicherà parte dei suoi giorni a visitare il Machu Picchu, la città perduta degli Inca, una delle sette meraviglie del mondo e patrimonio dell’UNESCO, terzo sito archeologico più grande al mondo dopo Pompei e Ostia antica.

Molti sono i miti e le storie legate alla costruzione di questo spettacolo archeologico e oggi la sua costruzione è ancora celata in arte dal mistero.

La storia più attendibile è quella che vede come legittimo responsabile l’imperatore Inca Pachacutec, poiché durante il suo dominio l’impero raggiunse gli apici del suo splendore e della sua ricchezza.

Molti, inoltre sono i miti legati alla figura di questo grande imperatore. Secondo Guaman Poma de Ayala, un cronista nativo, Pachacutec era l’uomo più forte di tutti e con la sua fionda lanciava pietre dorate contro i nemici.

Egli visse tra il 1380 e il 1460 ed è stato il nono imperatore Inca, a lui e alle sue conquiste si deve la nascita di un vero e proprio impero. Le sue vittorie lo hanno reso famoso nella storia universale.

Sempre Poma racconta che durante l’epoca di Pachacutec morirono migliaia di persone e non ci fu pioggia per sette lungi anni. Ciò è dovuto al fatto che i Chancas, una stirpe di temibili guerrieri molto diversi dalle altre etnie andine, con la loro aggressività ogni giorno si spostava di territorio in territorio per conquistare, saccheggiando e distruggendo villaggi e colture delle vallette andine.

Per l’impero Inca erano dei vicini molto pericolosi e quindi decisero di sopprimerli una volta per tutte.

Ed è per merito di questa battaglia che si vede l’ascesa al potere di Pachacutec. Molti sono i miti legati alla sua figura e alla battaglia cruciale che liberò gli Inca dalla pericolosità dei Chancas: si narra che il coraggioso comandante Inca Cusi Yupanqui ricevette un aiuto celeste dal dio Wiracocha, che trasformò diverse rocce in guerrieri, ed è per merito di questi guerrieri rocciosi che i Chancas furono sterminati. Questa vittoria rese Cusi Yupanqui il Signore dell’Impero cambiando il suo nome in Pachacutec, che significa trasformazione.

Da questo momento in poi l’Impero Inca iniziò il periodo del suo massimo splendore e della sua massima espansione.

Molte furono le guerre combattute; dovunque gli Inca avessero esteso la loro influenza, la loro legge sarebbe diventata la legge del nuovo territorio. Le usanze del luogo sarebbero state rispettate così come le credenze religiose.

Chi si fosse piegato sarebbe stato accolto, chi, invece, si fosse opposto, sarebbe stato schiacciato. Questa sarebbe stata la legge dell’impero.